sabato 8 maggio 2021

Il talento non si discute, si applaude.

Con questa immagine del grande Giancarlo Falappa,una bella persona e un pilota straordinario (Quanto sfortunato) che ho avuto il piacere di conoscere a tu per tu in modo fortuito, vorrei ribadire un pensiero a me caro: Il talento non si mette in discussione e le chiacchiere da bar o in tempi moderni da web lasciano il tempo che trovano. Secondo me un pilota talentuoso può avere una carriera fortunata o sfortunata, può incappare in situazioni di team e mezzi straordinari o deficitari, e ancora avere una carriera breve ma intensa oppure lunga e proficua. Le scelte, le persone che lo circondano,lo stato psicofisico e mille variabili incidono nella carriera di un pilota e non sta a noi,motociclisti qualunque, giudicare cose che vediamo da lontano, dal mondo esterno. Un campione del mondo poi resta tale e la sua parabola può essere un'iperbole o un'onda lunga, i mondiali possono arrivare a quindici o restare uno soltanto, ma il campione non si può archiviare con le maniere spicce alle quali i commenti dei social ci stanno purtroppo abituando. Sta al pilota o al fato decidere quando dire basta, quando appendere il casco al chiodo o dedicarsi ad altro, dentro o fuori quello che è stato il suo ambiente.Per noi comuni mortali non ci sarebbe posto nemmeno nell'ultima casella di qualsiasi schieramento e quell'ultimo posto merita comunque rispetto, perchè un pilota vale pur sempre molto di più di un motociclista comune. Nemmeno il concetto riferito alle motociclette si regge in piedi, perchè in qualunque epoca le difficoltà erano sempre in agguato, le moto andavano guidate e l'impegno era sempre massimo ,ecco perchè vincere era un affare per pochi. Non consideriamo le potenze in gioco come fanno alcuni, perchè queste vanno rapportate al contesto storico, all'evoluzione stessa dei mezzi nella loro complessità eccetera eccetera. Semplificare,banalizzare, rendere in apparenza uno sport come il motociclismo con il suo tasso di pericolosità e di grande simbiosi tra uomo e macchina uno sport da quattro soldi. E sono proprio i soldi,le conoscenze e gli sponsor, che potranno farti arrivare al mezzo ufficiale ma mai darti il talento, il Dna del pilota, l'attitudine che non tutti hanno . Io ho profondo rispetto, ecco la parola giusta secondo me,per tutti i piloti di ogni categoria e specialità. Se digito sulla tastiera del computer posso spararne di tutti i colori, ma se impugno un manubrio allora le cose cambiano. E non poco.

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