sabato 29 luglio 2023

Bimota SB7, approfondimento

A distanza di tempo e dopo aver in parte colmato le mie lacune in merito a questa moto, vorrei dare qualche informazione in più, visto che anche in rete si trova pochissimo e per giunta con alcune inesattezze. La Bimota SB7 nasce quasi parallelamente alla SB6 ( Identificativo telaio SB6.75), entrambe motorizzate Suzuki ,nel 1994. La grande differenza tra i due modelli progettati dall'Ing. Pierluigi Marconi (famoso per l'avveniristica Tesi) e col design ad opera di Massimo Giovagnoli risiede proprio nella destinazione d'uso e nella motorizzazione. La SB6 montava il motore della Gsxr 1100 ,destinata ad essere una supersportiva stradale,mentre la SB7 montava il propulsore della più rara Gsxr 750 SP , versione monoposto con parti in magnesio e raffreddamento a liquido (Modello antecedente alla Srad). Bimota sulla SB7 installò inoltre un impianto Tdd di iniezione e nuovi assi a camme e a differenza della SB6,prodotta in un migliaio di esemplari, si limitò a costruire 200 moto totali, per ottenere la possibilità di competere nella SBK. Furono dunque assemblate 165 SB7 con grafica rossa e blu su base bianca e solo 35 nero/giallo/viola, in alcuni articoli dell'epoca definite final edition. Se della SB6 esistono alcune prove e recensioni, della elitaria SB7 c'è poco materiale a disposizione. Ecco il perchè di tanti dubbi o inesattezze, comprese le mie inizialmente.. La SB7 partecipò anche a qualche gara del mondiale SBK con Terry Rymer alla guida,gestita dal team Greco . Lo sviluppo fu insufficiente, dato anche al disimpegno ufficiale Bimota e l'alta competitività della concorrenza, mentre commercialmente oltre al prezzo elevato e ai pochi esemplari, oltretutto con opzioni discutibili tipo il precarico molla della forcella Paioli (Visto il prezzo era meglio proporlo di serie e non in kit, presente sulla moto acquistata da mio fratello). Non dimentichiamoci che in quegli anni nacque la stupefacente 916 Ducati, opera del co-fondatore della Bimota Massimo Tamburini,ma questa è un'altra storia.

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