mercoledì 20 maggio 2015

Il mito della velocità

Geoff Duke, 6 volte campione del mondo, 6 volte vittorioso al TT e due alla North West 200, scomparso proprio il primo di questo mese. Un personaggio entrato nel mito del motociclismo.
Dopo una lunga assenza dal web non avrei voluto esordire con una serie di necrologi, ma poi mi sono sentito in dovere di ricordare almeno due figure che considero essenziali nel mio "archivio motociclistico" : Una è Franco Farnè, che ho inserito permanentemente a lato del blog nei riquadrini insieme all'Ing. Taglioni e l'altra è Geoff Duke, scomparso all'inizio del mese nella sua altrettanto mitica isola di Man.
Farnè è stato pilota, collaudatore e tecnico del reparto corse Ducati per una vita intera, legato a filo doppio alla casa di Borgo Panigale e soprattutto al papà del Desmo più famoso al mondo.
Da ragazzino come ho raccontato in altre occasioni ero rimasto affascinato dalle moto per via della "contaminazione" presente in famiglia e da una delle tante moto che erano passate da casa nostra, guarda caso una Supersport 900 a coppie coniche.
Da li in poi la storia e i personaggi del motociclismo, specie della Ducati e delle altre case italiane ha seguitato ad appassionarmi e lo fa tutt'oggi, nonostante gli impegni e i mille pensieri che ovviamente in una famiglia non mancano mai.  I reparti corse di un tempo non trasudavano tecnologia fantascientifica , ma notevole ingegno e smisurata passione davanti a telai e motori pensati e realizzati senza l'ausilio dei computer, a costo di riprovarci ogni volta con sacrifici non sempre remunerati a dovere o coronati da successo.
Leggere di Farnè che metteva due staffe al neonato motore Pantah e provava ad avviarlo per la prima volta sotto lo sguardo compiaciuto di Taglioni era ed è semplicemente l'essenza di una passione smisurata.
Racconti legati al mondo dei motori ve ne sono tantissimi e un appassionato secondo me che si rispetti qualche episodio se lo è letto o ne ha sentito raccontare. Anche Geoff Duke è un personaggio chiave del motociclismo, non fosse altro che per i suoi sei titoli mondiali, per le sue affermazioni in gare difficilissime (specie ai suoi tempi) come il TT o la North West, per il suo impegno e la sua dedizione e per essere un precursore dei tempi come stile di guida e metodicità professionale nonchè l'alfiere (pardon, il Duca..) di case simbolo come Norton e Gilera per citare le due a cui si è più legato.
Detto ciò ho approfittato del ricordo di questi personaggi per ricordare a me stesso e a voi quanto sia bello farsi una cultura su  ciò che ci appassiona, per scoprire ogni volta nuovi particolari che danno un senso e uno spessore al motociclismo proprio in termini storico-culturali, per non rimanere confinati e limitati agli sterili ed ignoranti stereotipi che spesso vengono affibiati alle moto ed ai motociclisti da chi sfiora soltanto l'argomento e senza tanto soffermarcisi.
Già, dopo una rilassante lettura sui miti e le moto del passato poi ci si sveglia il mattino seguente alle prese con Jobs Act, riforme, battibecchi elettorali, scioperi ed agitazioni, crisi di lavoro, carenze ed aumenti, disagi e disservizi, insomma la solita "ginnastica" emotiva che obbliga agli straordinari i neuroni per trovare il cosiddetto bicchiere mezzo pieno in un quadro generale a dir poco sconfortante. A vedere l'erba del vicino si è portati a dire che nel resto d'Europa molti se la cavano meglio ed altri peggio, insomma i conti spesso si pareggiano e non è che ci si senta sollevati per questo, ma è salutare prender spunto dal passato per capire quanto fosse difficile allora come oggi, con alterne e diverse vicende, tirare avanti per non dire svettare tra tanti. Il motociclista a parer mio ha sempre una riserva d'energia in più perchè è abituato ad esser un tutt'uno col suo mezzo, ed è solo quando stabilisce questo contatto ed è sempre solo quando deve far fronte ad una manovra d'emergenza, un pericolo. Per quanto possa essere coadiuvato oggigiorno da molti ausili elettronici è pur sempre in equilibrio su due ruote e in quanto tale come un equilibrista sul filo deve sempre fare i conti con sè stesso e il suo mezzo e questa interazione ( che ho analogamente trovato anche alla guida del camion, difficilmente disimpegnata) credo porti ad affrontare anche la vita per certi versi in modo particolare rispetto a chi con i piedi ben piantati a terra può permettersi di sconnettersi un attimino. E legiferare alla c...o di cane.


3 commenti:

  1. Davvero un bel articolo che nonostante la lungheza ho letto ben volentieri e che mi trova d'accordo anche sulla...chiusura,chi vive con la passione per la moto deve anche cercare di conoscerne la storia,gli uomini e i conseguenti mezzi che ci hanno portato fino all'attuale mondo delle nostre amate 2 ruote,a proposito mi interessava un tuo parere sulla ducati hyperstrada,giusto la settimana scorsa mi sono fermato ad osservarne una,la prima che vedevo ferma in giro,purtroppo il proprietario non si è visto ma la moto mi è piaciuta un casino,secondo me ci puoi fare del bel turismo anche in coppia e poi magari sganci le valigie e ti diverti da solo su strade piene di curve,sono andato a vederla sul web,il prezzo è molto fuori budget per me ma continua a piacermi,l'mt09 sta spopolando e il conce mi ha detto che la yamaha è stata presa in contropiede ed infatti i tempi di attesa sono minimo 70 giorni,la ducati costa molto di più ma perchè non sognare?
    Gradirei molto un tuo parere che, nonostante il marchio della suddetta,so che sara equilibrato e prezioso.
    Ciao da Nicola (scrubs)

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  2. Beh, come ho raccontato in precedenza l'hyper l'ho provata in fabbrica e mi è piaciuta, ma non so se le differenze tra la versione Sp e la Hyperstrada sono così marcate o meno. I viaggi lunghi forse non gli si addicono, ma fossi in te proverei a guidarla in occasione dei test ride che la Ducati fa tramite i concessionari. Io all'epoca ho scelto il Monster dopo esser sceso dalla mia Yamaha solo dopo aver provato quello di un amico. La Tracer resta comunque una bella moto e devo dire che è una delle Yamaha che mi piacciono di più! Il prezzo delle Ducati resta un bell'ostacolo, ma chissà che con la crisi di vendite oppure una chilometri zero qualcosina non si riesca a spuntare...

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  3. Giusto,cerchero di provarla,al momento non potrei permettermi neppure la tracer che costa 3000 euro di meno...!
    Intanto se il meteo finisce di fare il matto (piove quasi tutti i giorni)vedro di farmi qualche bel giretto(no casa/lavoro con l'SV e basta) con le mie motine che tengo sempre in gran forma e mi danno sempre delle belle soddisfazioni quando le guido.
    Grazie per l'attenzione,a presto!

    Nicola

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