venerdì 22 luglio 2011

Tempi duri..da mandar giù.


Tempi duri per il motociclista medio, attanagliato da mille problemi quali far quadrare i conti, garantirsi un futuro e sopravvivere alle finanziarie, all'inflazione, al caro vita eccetera.
Tempi duri si dice, di ben altro peso rispetto a quelle che possono essere le soddisfazioni provenienti dal mondo dello sport o le cocenti delusioni di un appassionato di fronte a quello che si auspicava come il matrimonio del secolo e che invece riserva ancora tanti dubbi da sciogliere e tanto terreno fertile ai denigratori di turno.
Già, dopo anni passati a chiedersi dove e come fosse possibile occultare carburante nel telaio d'una motogp, cosa si celasse all'interno di quella carenatura rossa e cosa frullasse dentro quel V4 dall'urlo lancinante, adesso i critici anti-ducatisti sembrano quasi smentire le loro teorie prendendosela con un nove volte campione del mondo che a parer loro è finito, vinceva perlopiù quando era in sella a moto superiori alle altre, godeva dei favori dei gommisti e degli organizzatori dei gran premi eccetera..
Adesso i denigratori puntano dritti al bersaglio grosso, perché in fondo è facile sparare sul personaggio mediatico, saltare da un carro all'altro dei vincitori, sparare a zero dal secondo in giù.
E' vero, i distacchi ci sono e sono importanti, la moto non va come dovrebbe e il tempo per metterla a posto sembra non bastare mai. Gli avversari sono giovani, forti, caparbi e pronti a vendere cara la pelle.
Ben altra cosa erano gli antagonisti passati, quelli a cui la minima guerra psicologica bastava per rompere equilibri delicati e strategie ancor più fragili. Anche il più deciso e spregiudicato che anni prima cavalcava la rossa, un tempo dalla psiche e dal  carattere insondabili  pare si sia rafforzato oltre misura, meglio ancora di quando nel 2007 sembrava imprendibile.
L'evoluzione poi non si arresta e nessuno sta a guardare, nemmeno quei giapponesi (ma voi pensavate il contrario?) colpiti da un cataclisma inimmaginabile che ancora non ha visto il suo epilogo.
Tempi duri dicevo, tempi in cui anche un nove volte campione del mondo deve lavorar sodo, umilmente, caparbiamente insieme a tutta la sua squadra e alla casa italiana che ha puntato e scommesso tutto su di lui.
Oggigiorno si tende a ragionare in termini calcistici, dove se ieri eri un campione con lo scudetto oggi a questo devi aggiungere le coppe e domani chissà cos'altro. Si è condannati a vincere sempre quando ti reputano il migliore  e la gente non ti perdona il benché minimo passo falso, nemmeno se l'impresa è di quelle toste e la sfiga ci mette del suo. Ieri è già passato remoto, ciò che prima era memorabile oggi è falso, è montatura, è sconfessato.
Una svolta decisa e tutti grideranno all'impresa, oppure la prosecuzione di quanto visto finora e tutti auspicheranno la fine di questo binomio: Da una parte gli estimatori della moto, che additeranno il pilota come causa di tutti i mali, dall'altra i fans del pilota che bolleranno come rottame quella che coraggiosamente rimane l'espressione della tecnologia di casa nostra applicata alle due ruote, dunque al pari della Ferrari in F1 condannata a vincere.
Io seguirò comunque il motomondiale, continuando a sperare in un binomio tutto italiano sul gradino più alto del podio e in caso contrario pazienza, tornerò ai miei problemi quotidiani: L'unica vera battaglia da portare avanti che a fasi alterne mi esalta o mi riempie di sconforto.

2 commenti:

  1. Io non seguo le gare sul "bitume" e quindi non posso dir nulla,certo mi sembra che motogp,sbk ecc. si stiano sempre più avvicinando come tipo di tifosi al calcio,"colpa" della troppa popolarità e dei troppi soldi che girano,il fuoristrada,snobbato dai media,e seguito solo dai veri appassionati,comunque le moto nell'off si equivalgono tutte e la differenza la fanno solo i piloti.....che paradiso!
    Ciao e buone vacanze da Nicola(scrubs)

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  2. Grazie e buone vacanze anche a te! Se c'è una cosa che proprio non mi va giù sono i tifosi, quelli che l'obiettività la mettono da parte e se ne escono con commenti stupidi , gratuiti e volgari, segno che di materia grigia ne gira poca in quelle zucche..
    Credo che la vera passione sia quella di amare le moto e i piloti, essere contenti se l'Italia fa bella figura ma stimare e ammirare allo stesso modo tutti coloro che con il genio e/o l'impegno riescono ad affermarsi, a prescindere dalla nazionalità o dalla categoria.
    Nell'off-road c'é ancora tanta passione e meno soldi rispetto alle gare "su bitume", è vero.

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