venerdì 8 ottobre 2021

Emozioni

Ho voluto postare questa bella TT1 replica (Scovata nel 2019 sul sito Italian Motorcycle) per rinfrescarci ancora una volta la memoria su com'erano le Ducati che calcavano i circuiti un tempo, cioè distanti anni luce tecnicamente dalle superbike e dalle motogp odierne ma simili a queste nella filosofia, coerenti e mai banali. Il mio è il pretesto per parlare di sensazioni, cioè quelle che secondo me contano davvero per un motociclista. Mi è capitato di ascoltare pareri discordanti proprio durante la mia partecipazione alla Reunion 8090, quando alcuni sono rimasti stupiti di fronte alla piccola e rara Honda CBR 250 Hurricane ed altri banalmente la snobbavano per la poca potenza e le dimensioni minute. Io col proprietario di questa splendida moto ho passato un bel pomeriggio e ho scoperto che, pur avendo guidato e posseduto mezzi con ben altri dati da esibire, lui con la quattro cilindri formato mignon assapora sensazioni alla guida che lo appagano più che con le altre. Allo stesso modo ho apprezzato anche il pensiero del ragazzo proprietario di una Guzzi Imola col motore quattrovalvole,che pur consapevole del rapporto pregi-difetti della sua moto e oltretutto avendo anche in garage una ben più moderna V85TT, difficilmente si separerebbe dalla sua fidata Imola che gli regala belle sensazioni, rammaricandosi tuttalpiù che oggigiorno sono poche le officine che gli hanno dato la stessa fiducia e la cura che lui ripone nella piccola di Mandello. Le sensazioni sono importanti, più che certi dogmi o certi fanatismi e in un mondo che non ha certezze da offrire, possedere un mezzo che regala belle sensazioni vale più di tanti dati messi giù per stupire. Se pensate che io sia un ducatista indissolubilmente legato a particolari come il telaio a traliccio, la frizione a secco,i carburatori e il desmodromico delle valvole eccetera,sbagliate di grosso. Io cerco di essere coerente e dunque credo che in ogni epoca ci sia stato il giusto passo e che certe moto pensate in un certo modo e fatte in una certa maniera fosse giusto lasciarle com'erano, un pò come il Monster originario e quello attuale, che avrei preferito con un altro nome, seppur coerente nel discorso evolutivo della casa. Mi ritengo un ducatista legato alle sensazioni, per cui mi emoziono a prescindere da una scheda tecnica ma davanti a perticolari nati dal genio squisitamente meccanico come avveniva alla NCR; non cerco a tutti i costi la tecnologia avanzata ma ammetto che certe prestazioni da un pò di anni a questa parte sono arrivate dal comparto elettronico;posso soffermarmi davanti al lavoro di un carburatore che apre e chiude la saracinesca e al vorticoso tintinnio di una frizione a secco, ma non posso precludere vantaggi in altre soluzioni che chissà, magari una volta alla guida mi regalano emozioni. La moto è emozione, quindi alla vista, al tatto, alla guida, i nostri sensi ci dicono se ciò che abbiamo per le mani ci delude nella sua freddezza asettica oppure ci regala sorrisi e momenti gioiosi. Potrei prendere ad esempio migliaia di motociclisti con altrettante differenti visioni dell'intendere la moto "giusta". Ecco spiegato perchè quando conobbi Giorgio Lanza e le sue moto inglesi , capii che per lui quelle moto erano pura emozione e tutto il resto, anche se obiettivamente era un vero e proprio integralista del genere, non gli interessava.

Nessun commento:

Posta un commento