venerdì 27 agosto 2021

Titti da corsa

Come sarebbe andata a finire se tanti anni fa avessi dato retta ad un ragazzo che lavorava nella stessa officina dove io ero appena approdato come stagista con la scuola? Voleva farmi prendere una NS 125 Honda, anche usata, per poi darmi in prestito tutto l'abbigliamento (Tuta, casco, guanti, stivali..) e poi cercare (invano) di convincere i miei (Soprattutto mio padre)a darmi il benestare per la licenza e iscrivermi alla classica gara in salita per eccellenza a Genova, cioè la Doria-Creto! Beh, innanzi tutto sarebbe stato bello provarci, almeno dal mio punto di vista. Se questo ragazzo che già aveva dei trascorsi con un Benelli 250, moto che allora andava alla grande nelle competizioni,aveva deciso di spendere del tempo per me, pensavo potessi avere qualche minima chance di ben figurare, o perlomeno di completare quel tracciato senza far danni. Un sogno durato qualche giorno, giusto il tempo di beccarmi un secco NO da mio padre, specie dopo aver scambiato quattro chiacchiere con un imprudente concessionario , un ex portuale sua vecchia conoscenza che (Questa l'imprudenza) aveva decantato le brillanti prestazioni della NS, ottenendo anzichè l'ammirato stupore del genitore un secco rifiuto. Figuriamoci poi l'intenzione del sottoscritto di mettere alla frusta i 25 CV della NS su un tracciato di gara, mica ero Freddie Spencer! Sorvoliamo sull'accaduto e su come sarebbe stato o cosa poteva accadere, dopotutto con i SE e i MA non si combina nulla. Piuttosto osserviamo la foto di questo post, che è tornata a galla dal vasto repertorio di famiglia: Il personaggio intento a superare di slancio una pedana d'equilibrio durante una gimkana, abbigliato senza troppi indugi da pilota della domenica, è lo stesso in primo piano in alto su questo blog ed è mio padre! Eh si, proprio colui che ci ha sempre fermamente negato ogni appoggio in campo motociclistico aveva i suoi bei trascorsi (Di nascosto dai genitori ovviamente) come partecipante non solo a gimkane di paese, ma pure come pilota amatoriale durante le prove di una non ben precisata edizione della gara Recco-Uscio, ai tempi di valenza nazionale, per giunta in sella ad un prototipo Lambretta(V1) ottenuto quando col padre aveva l'officina autorizzata della Innocenti! In passato quando rammentavamo questi peccatucci di gioventù a Titti (Il soprannome di mio padre) questi cercava di cambiare in fretta argomento, mentre oggi capisco da padre quanto avesse prevalso in lui l'istinto di protezione nei nostri confronti, rispetto alla sua malcelata vicinaza al mondo dei motori. La passione per le moto è rimasta comunque sia a me che a mio fratello, che qualche piccolo exploit (Sempre di nascosto) con la SWM 250 in off-road lo fece ugualmente, a differenza mia che ho sempre rispettato il dictat di famiglia. Insomma come sarebbe andata a finire allora se avessi disobbedito? Difficile rispondere a 51 anni , ma adesso posso guardare foto come questa qui sopra sorridendo senza più rammaricarmi di occasioni perdute.

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