lunedì 8 febbraio 2021

Prima una tragedia e poi le regole

A Genova si è consumata una tragedia, che ha visto purtroppo protagonista una mamma di trentacinque anni. Alla guida di un monopattino elettrico per cause ancora da accertare è stata travolta da un camion nel centro del capoluogo ligure. Questo episodio mi coinvolge emotivamente, perchè so cosa vuol dire una famiglia senza più una madre (anche se per cause diverse..), perchè guido abitualmente un camion e spesso attraverso quelle stesse vie del centro e infine sono un motociclista e conosco le insidie del traffico, delle strade piene di ostacoli artificiali, buche, cantieri stradali e pedoni distratti, ciclisti (alcuni incuranti delle più elementari nozioni del codice della strada,in primis le segnalazioni semaforiche)e poi ancora monopattini elettrici,podisti ad ogni costo e...l'elenco potrebbe continuare all'infinito a pari merito tra persone responsabili e a rischio e spericolati o distratti che mettono a rischio gli altri. Genova e la Liguria in generale per la conformazione delle strade mal si prestano alla mobilità in generale e soprattutto le cattive abitudini della gente hanno trasformato il traffico in un nodo scorsoio insostenibile. Ultimamente la carente situazione delle autostrade getta la viabilità ordinaria in uno stato di caos quasi quotidiano. In questo marasma un mezzo pesante si muove a fatica, ha degli angoli ciechi che non agevolano la marcia nelle strette vie cittadine e come già detto sopra i continui ostacoli costringono a soventi cambi di corsia che rappresentano un pericolo costante.Il rovescio della medaglia è la scarsa regolamentazione dei nuovi mezzi della mobilità urbana, tra i quali rientrano i monopattini elettrici, forse troppo frettolosamente messi in commercio e incentivati senza prima collocarli in un giusto contesto. Il dibattito sui social e sui media è apertissimo. Io l'unica cosa che voglio sottolineare è che questa è stata l'ennesima tragedia della strada e non bisogna strumentalizzarla adesso e nemmeno gettare colpe nè sulla povera ragazza e nemmeno sull'autista del camion coinvolto.Io vedo tutti come vittime di un sistema che dovrebbe preoccuparsi prima e non dopo una tragedia di TUTTI gli utenti della strada. E poi è colpa anche nostra in generale,di una società che va troppo di fretta, che è distratta, che non si ferma nemmeno per un istante a riflettere. Oggi è un giorno di dolore e non voglio più leggere di accuse a questo o a quello, vorrei invece per una buona volta che facessimo tutti un mea culpa per come abbiamo ridotto le nostre vite e per quanto poco valore gli attribuiamo.

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