sabato 5 dicembre 2020

Icone e moto

Cari amici ducatisti, come rimarcavo nel post precedente a mio parere Ducati è un'azienda che si pone su un mercato ed ha l'obiettivo di vendere i suoi prodotti, anche se questo può implicare delle scelte che possono essere condivise oppure criticate dagli appassionati e dai cultori di questo marchio. Sempre a mio modesto parere ci sono tanti altri marchi iconici del mondo motociclistico che durante la loro storia hanno operato scelte, aggiornato modelli, stravolto in alcuni casi veri e propri punti che sembravano fissi e immutabili.Sappiamo anche che la storia ha visto premiare i cambiamenti oppure questi tentativi sono stati stroncati, in parte o addirittura del tutto e senza pietà. Non c'è designer,tecnico, ingegnere o logica che tenga: Ci sono moto che hanno successo al di là di ogni aspettativa ed altre che finiscono nel dimenticatoio,senza rimpianti. Ci sono anche vie di mezzo che al primo tentativo riescono maluccio e poi addirittura diventano icone tanto da essere riproposte. A me viene in mente la Suzuki Katana: Siano sinceri coloro che l'hanno davvero guidata negli anni ottanta, era al di là del design innovativo una moto superiore alla concorrenza? E la prima, controversa Multistrada, che aveva viceversa una guidabilità niente male(l'avevo provata..) convinceva o divideva gli appassionati? Eppure le rispettive eredi hanno saputo riscattarsi. Tutto questo polpettone per dire che il nuovo Monster non ha niente a che vedere con quello basico, essenziale e di diverso approccio del 1993. Allora bastarono (Si fa presto a dire..) un serbatoio, una sella e un codino originali ed un insieme modificato e rivisitato di altre moto esistenti in ditta per creare un modello iconico, senza tempo. Oggi tutto funziona meglio, è più leggero, sicuro, curato, affidabile e prestazionale.Il livello complessivo è, almeno sulla carta,cresciuto parecchio. Dunque addio a telaio a traliccio, frizione a secco, motori ad aria ed olio e altri ammenicoli che man mano sono stati accantonati, adesso bisogna guardare avanti con un progetto partito da zero, senza apparenti contatti col passato. La storia ci dirà se avevano ragione i ducatisti (più o meno obiettivi e coerenti, ma non si può pretendere troppo da un fans..) oppure Ducati. Per ora i miei sentimenti non hanno subito scossoni. Ma comincio a subire gli effetti del mezzo secolo e guardare con occhi forse meno obiettivi? Non so. Ancora oggi vedo un'immagine di una Pantah 600 e già me la immagino con mille e più accessori racing, vedo una F1 e mi immagino raccolto dietro le sue carene strette col rombo del 2 in 1 e il risucchio dei carburatori da 40 (potrei andare indietro nel tempo o poco più avanti nel caso delle Ducati, ma sono solo un paio di esempi) ,oppure ritornano alla mente (per par condicio) altre moto trasformate in formula TT (Suzuki Titan o tre cilindri 380, Kawasaki tre cilindri serie H, Laverda bicilindriche, Aspes,Benelli 2C eccetera...) e lanciate in quelle gare in salita di quand'ero ragazzino e godevano ancora di molta popolarità. Ho il massimo rispetto e tanta ammirazione per le moto iconiche del passato, però sarei ipocrita se dicessi che erano meglio o peggio delle attuali. Sono differenti ed è bello che la tecnica vada avanti e nel contempo si mantengano vive le tradizioni. La passione per le motociclette è quanto di più sfaccettato si possa credere e in fondo è bella proprio per questo!

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