domenica 16 ottobre 2011

Grand Prix Colombo (parte 6 di 7)

Sesta  parte della rassegna svoltasi a Rapallo: Le inglesi da corsa .
Norton Manx 500 carenata












Notare l'abbondante feltro sulla sommità della testata per minimizzare i trafilaggi di lubrificante!





Prudenza nel fissaggio del serbatoio!

Impressionante il diametro del megafono dello scarico

Pregevole carter della distribuzione della G 50


4 commenti:

  1. Davvero una goduria per un vero appassionato di moto,ti devi essere divertito alla grande,un saluto,con invidia,da Nicola (scrubs)

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  2. Si, mi sono davvero divertito! A differenza delle mostre statiche (comunque interessanti)queste rassegne danno l'opportunità di sentire in moto e vedere in azione queste moto. Ti posso garantire che vedere la Paton bicilindrica dare gas sul rettifilo fa una certa impressione, perché su strada ancora oggi farebbe impallidire fior di sportive e non esagero, credimi! Le MV son fuori discussione, specie quando ha fatto alcuni passaggi Bonera, l'ex vice.campione mondiale ai tempi di Ago, una buona manetta ancor oggi. Altrove di rievocazioni e rassegne del genere (specie in circuito)ne fanno diverse, qui da noi dopo la rievocazione di Ospedaletti è la prima che vedo.
    Una volta voglio togliermi lo sfizio di vedere una gara di cross d'epoca o una Valli con i miti della specialità , tipo Gritti & Co.

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  3. beh,se vai a vedere anche il fuoristrada d'epoca mi farai schiattare dall'invidia,hai nominato Alesandro Gritti,uno che andava forte sia nelle gare di enduro sia in quelle di cross,vincendo sia di qua che di la,che manetta ragazzi!
    Ciao da Nicola(scrubs)

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  4. Prima o poi lo farò, come da sempre sogno di aprire una bottega per restaurare moto da strada e fuori anni 70/80, ma non so come è dai tempi della scuola da motorista che a parte un anno nei motori marini e otto mesi in una concessionaria auto (che poi ha chiuso, sigh..) devo sempre adattarmi ai lavori più disparati, questo quando va bene (visti i tempi che corrono..). La realtà è che i ragazzini li sfruttano e i quarantenni li ignorano, adesso pure quelli in mobilità o con una specializzazione e dei corsi alle spalle. Boh.
    Dura la vita del dipendente,piena di insidie e tasse quella dell'artigiano. A dire il vero è dura per tutti, tranne i soliti noti.

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