domenica 27 febbraio 2011

Ma che bella invenzione...

Incontro ravvicinato con un guard rail
Questa non è farina del mio sacco, ma una delle tante immagini che chiunque di voi può trovare navigando in rete, specie digitando la parola "Guard-Rail".
Una bella invenzione, non c'è che dire, nata per impedire che in caso d'incidente i veicoli possano finire fuori carreggiata: Negli intenti del suo inventore una sorta di protezione, di salvaguardia.
Vi risparmio il commento sulla definizione di "dispositivo di ritenuta passiva", che ahimè a noi motociclisti è tristemente noto altresì come pericolo munito di bordi taglienti, montanti rialzati e quant'altro piuttosto efficace nel lacerare, mutilare o peggio ancora decapitare il malcapitato che viene ad impattare contro di esso.
Nemmeno  gli automobilisti, alcuni dei quali credono sia un problema altrui, sono immuni dal mortale pericolo rappresentato da un impatto con un oggetto del genere e anche per loro gli esempi più o meno illustri non mancano.
Si può fare a meno di circolare su strada, ignorarne l'esistenza o prendere atto che sono nate tante iniziative per mettere in evidenza questa grave lacuna e cercare di porvi rimedio.
A livello europeo qualcosa si è fatto, mentre a livello nazionale soltanto alcune amministrazioni locali hanno messo al bando i cosiddetti guard-rail assassini, sperimentando soluzioni alternative.
Il paradosso è che queste benedette alternative esistono, sono efficaci come e più del guard-rail a livello passivo e molto di più a livello attivo di assorbimento d'urto e di salvaguardia dell'incolumità .
Eppure di guard-rail ce ne sono ancora parecchi in giro, addirittura ne vengono installati di sana pianta e si punta l'indice più sui motociclisti che non sul guard-rail stesso.
E' palese che ci si debba comportare a modo sulle strade di tutti i giorni, che un abbigliamento tecnico, una dotazione di protezioni tra cui il paraschiena e un bel casco omologato non debbano mancare nel vademecum del motociclista intelligente, ma tutto ciò può addirittura apparire inutile se per disgrazia si scivola e si finisce tra le braccia (travi) di questo illustre protagonista della cronaca.
E' vero che in tempi di crisi i fondi scarseggiano, ma è altrettanto noto che i soldi incassati dalle sanzioni al codice non sempre si sa dove vanno a parare. Continuiamo a dare voce alle iniziative meritevoli e speriamo che quanto prima qualcuno si decida a mettere al bando quest'invenzione, che tanto bella non è.

2 commenti:

  1. Le alternative esistono eccome però non si spende denaro per quei matti che rompono le scatole girando fra buche e limiti ridicoli nelle strade del bel paese con le loro moto pagando cifre assurde per l'assicurazione,un mio conoscente anni fa è scivolato contro un guard rail e si è fatto parecchio male,con un altro tipo di protezione vista l'esigua velocità probabilmente non si sarebbe fatto niente.
    Ciao da Nicola(scrubs)

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  2. Ciao Nicola. Ho visto anch'io conoscenti farsi molto male e in alcuni casi perdere la vita per situazioni assurde,cose che non hanno nulla a che vedere con l'eccessiva velocità o manovre azzardate,le uniche che vengono messe in risalto ogni volta che i media parlano dei motociclisti.
    Non siamo tutti delinquenti o pazzi scatenati,ma è decisamente comodo considerarci tali, si risparmiano parecchi soldini...

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