Sono passati molti anni da quando facevo i turni di notte, quasi avevo cancellato quei ricordi, così pesanti e a tratti tristi. Ora sono qui in una camera d'ospedale a vegliare su mia moglie, che sta lottando contro un destino terribile che credevo di non dover più rivivere. In questi momenti baratterei anche me stesso e tutte le cose che ho per lei, ripensando a mille momenti felici che con questo blog di moto non c'entrano nulla. Se fosse necessario direi anche basta con questa passione per le moto. Mia figlia sta crescendo più matura e intelligente di me e comincia a parlare di 125 supermotard e di patente. Dev'essere qualcosa nel nostro DNA e questo mia moglie lo ha sempre saputo e mai ostacolato. Io gli sono riconoscente come uomo, marito e padre di nostra figlia. Non so cosa ci riserverà il futuro e vorrei essere credente come loro, la mia famiglia. Questo è un blog di moto ma se è vero che è parte della mia vita vissuta, è giusto ribadire che posso stare anche senza moto ma non senza di loro. Chissà se avrò ancora la forza di scrivere qui. In ogni caso è stato bello esternare e condividere idee e riflessioni. A presto dunque, voglio sperare per una volta che come nei gp di moto niente sia scontato fino alla bandiera a scacchi!
P.S.: A distanza di qualche giorno ho deciso di continuare sia con il blog che con la mia eterna lotta contro i mulini a vento della vita.
venerdì 4 ottobre 2019
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