Sul passo del Cerreto, tra Toscana e Emilia Romagna |
Pausa sul Bracco a Mattarana (SP) |
Off topic della mattinata precedente, lo scarico dell'auto di mia moglie... |
Non previsto (ringrazio il gentilissimo ladro) anche il furto delle borchiette marchiate Suzuki dei cerchi in lega posteriori, che ho ordinato non senza qualche sommesso bestemmione.
La più attempata ma sempre arzilla Agila ha necessitato di una coppia di pneumatici nuovi, un paio di cuffie dei semiassi anteriori e sempre anteriormente degli ammortizzatori. Operazioni mediamente onerose, ma inevitabili per garantire ancora un pò di sopravvivenza alla tedeschina a benzina che vanta più di duecentomila (!) chilometri. Dopo aver effettuato pure la revisione c'è stato per l'Agila anche un inaspettato fuoriprogramma, con un giunto(10 euro..) che ho dovuto applicare sullo scarico per evitare di dover sostituire tutto il pezzo terminale. Grazie al cielo esistono queste modifiche a poco prezzo e con minimo impegno nel garage di casa ci si mette una pezza.
Dopo questo girone infernale di manutenzione ho avuto modo di accontentare anche il Monster, partecipando al raduno che ho descritto nel precedente post e poi in quest'ultimo venerdi' ad uno dei classici giri proposti da Caio.
Partenza al mattino presto e con Caio e la sua Gamma e Stefano con la sua Nine-T abbiamo percorso in sequenza i passi del Bracco, quello del Cerreto e poi attraverso il passo del Lagastrello siamo tornati indietro sostando ad Aulla, per l'irrinunciabile (quando passiamo da quelle parti..) sosta da Gambin per gustare i suoi Panigacci. Rientro con qualche goccia di pioggia, che col caldo quasi ha fatto piacere e solite soste lungo il rientro sul Bracco e a Rapallo per congedarmi dai miei amici.
Come succede a quelli come me che utilizzano poco/nulla la moto le sensazioni sono molteplici e passano da un inevitabile impaccio nei primi chilometri, poi un pizzico di frustrazione per i limiti intrinsechi miei e della moto, che necessita ormai di pneumatici più freschi e magari di qualche altro "upgrade", che al solito rimanderò per i cronici limiti economici che consigliano prudenza e passi ben ponderati. Le priorità son sempre altre..
Si, è frustrante guidare "abbottonati" e frenati inizialmente da mille timori e dai segnali delle piccole perdite d'aderenza che suggeriscono pieghe più moderate, curve e traiettorie nelle quali non mi riconosco nel misto stretto (anche un paio di dritti..) e mitigate parzialmente nel misto veloce dove nonostante tutto si viaggia abbastanza tranquilli. Ok, ci si concentra un pelo di più e niente di davvero preoccupante: ammetto che con l'età sono diventato troppo sensibile e pignolo, mentre a vent'anni o giù di li' non mi sarei accorto nemmeno della moto di traverso, tanto era l'idea di procedere spediti.
Quasi mezzo secolo, come rammenta sovente al sottoscritto mia figlia suggerendomi un profilo più basso!
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