sabato 25 novembre 2017

Una foto in compagnia


Un paio di giorni fa mi è arrivata su whatsapp una foto che quasi avevo dimenticato, risalente a qualche anno addietro. Il mio amico Fulvio l'aveva custodita tutto questo tempo ed ora mi fa piacere ricordare quel pomeriggio in moto con un bel gruppetto di monsteristi all'insegna della spensieratezza, come sempre quando si tratta di moto. Non c'è Caio con la sua Gamma( l'unico duetempista incallito), quel giorno impegnato altrove, ma in compenso è una di quelle rare occasioni nelle quali ritrovarsi con Fulvio e Ricky, specie quest'ultimo in pianta stabile all'estero.
La moto è anche questo: Ritrovarsi , stare insieme, condividere momenti felici e mettersi alle spalle la quotidiana lotta col mondo intero. Devo dire con tutta sincerità che non rinuncerei ad occasioni del genere nemmeno per la moto più bella e costosa del pianeta. La moto è bella sia da soli che in compagnia, le emozioni che sa darti sono speciali, ma in buona compagnia è meglio, molto meglio.
Insomma, io in moto non ci vado al lavoro, non la uso spesso, negli ultimi anni ho fatto pochissimi chilometri, ma chi se ne frega, come per gli amici anche per i chilometri sono pochi ma buoni!!

mercoledì 15 novembre 2017

Il mito della Salita

Giovanni Burlando, il campione dei campioni delle gare in salita in sella ad una delle sue moto, la Benelli 250 REC
Ho appreso leggendo Motociclismo D'Epoca che lo scorso 27 Ottobre si è spento nella sua Genova Giovanni Burlando, pluricampione (21 titoli italiani, oltre 850 gare) delle gare in salita, un mito vero e proprio per gli appassionati della specialità e un raro esempio di modestia e riservatezza unite ad una passione sconfinata per le due ruote.
Per chi non l'avesse già visto consiglio il video di Ugo Roffi < Giovanni Burlando's Vision> che riprende il campione in sella alla sua Morini 3 1/2 lungo il tracciato della Doria-Creto (Genova) a due passi da casa sua e dal suo garage-officina , frammezzato da una lunga intervista che bene descrive il personaggio e un modo di vivere le corse d'altri tempi forse, ma molto più genuino e puro rispetto a tanti altri.
Io posso dire di aver avuto l'onore di vederlo in azione , sia ai tempi dei suoi trionfi in sella alla sibilante e velocissima Benelli REC 250 che in periodi più recenti in sella alla Ducati monocilindrica, veloce e pulito nelle sue traiettorie come sempre. Le gare in salita sono come le road races che si disputano all'estero un mondo a parte rispetto alle competizioni in circuito e sono molteplici gli esempi di piloti che hanno ben figurato in entrambe le specialità come coloro che hanno eccelso in una o l'altra competizione , ribadendo che per essere vincenti nelle cronoscalate servono esperienza e talento non comuni come in qualsiasi specialità del motociclismo. Al cospetto della persona probabilmente più rappresentativa dell'intera categoria bisogna dunque rendere omaggio sia al campione che all'uomo, un vero mito in un mondo come quello di oggi dove  i falsi miti abbondano e ci si copre di gloria per cose assai banali. Qui la gloria è vera, la figura è cristallina e il motociclismo quello giusto. 

mercoledì 1 novembre 2017

1 Novembre 2017

La Gamma e il Monster immortalate in questo giretto autunnale

Ritorno a casa senza intoppi per il Monster, più in forma del suo proprietario...
Per questo mercoledi' di festa di Ognisanti l'occasione si è presentata sotto forma di una bella giornata di sole , un clima ancora mite e un rapido giro di colloqui su whatsapp con Caio. Duecento chilometri scarsi , roba da far sorridere i macinatori di chilometri, però ciò che conta è  stato passare una giornata spensierata, lontana dai mille pensieri quotidiani e senza l'assillo dell'orologio a scandire il tempo. Qualche decennio fa si rifletteva sul fatto che simili distanze eravamo più propensi a tirarcele tutte d'un fiato, ma adesso ci si prende la pausa caffè a metà mattinata e ci si siede a tavola a mezzogiorno con tutta calma. Le moto sono arzille vecchiette per alcuni, classiche per altri, le uniche possibili per chi come noi non può permettersi sogni stratosferici ed ha altre priorità( leggasi spese..).
Certo,su strade di montagna ricche di curve una endurona stradale con centinaia di cavalli e un vantaggio notevole in termini di ausili elettronici può darci paga in mille situazioni ma se ciò che si cerca in un giro in moto è l'appagamento, il gusto di guidare, moto come le nostre possono ancora dare tanto.
Questione di punti di vista ovviamente e sempre sottolineando che di moto "emozionali" ce ne sono sempre state e ce ne saranno sempre e che parlo delle nostre senza sminuirle e senza viceversa elevarle ad eccellenze particolari. Il mio consiglio è cogliere l'essenza della propria moto, utilizzarla al meglio , essere consapevoli di quanto sa dare e di quanto sappiamo dare noi alla guida. Sto invecchiando accidenti, mi perdo in considerazioni filosofiche che non mi si addicono. Per stasera basta. Domani si torna al lavoro. Sigh...