lunedì 13 marzo 2017

L'essenziale

Tony Rutter in sella alla Ducati Pantah TT, binomio invincibile.
Essenziale è badare al sodo, non è puntare al risparmio in termini di denaro ma eliminare il superfluo e ottimizzare ciò che serve dove serve, soppesando e analizzando ogni più piccolo e apparentemente insignificante dettaglio fino ad ottenere il massimo risultato possibile. Nelle mondo delle corse gli esempi sono molteplici e abbracciano ogni epoca. In fondo è la filosofia stessa delle corse a imporre questa ricerca spasmodica che va di pari passo con quelle di maggior rendimento del mezzo sia a livello di motore che di ciclistica e più recentemente anche aerodinamica (Esempio? Se il regolamento Motogp odierno vieta le appendici aerodinamiche allora il beneficio dato da quest'ultime lo si ricerca attraverso carenature che incorporino forme similari, un pò come avvenne per le Formula Uno post-minigonne effetto-suolo..) .
Certo, le competizioni più belle scusate il gioco di parole è proprio dove si compete, cioè dove si vede la lotta tra i contendenti e non una supremazia assoluta di un modello, meglio se un ruolo importante è ancora impersonato dal pilota del mezzo. Sembra di una banalità mostruosa tutto questo, invece credo che spesso e volentieri l'essenzialità venga meno e che nella lotta tecnologica tra grandi case si perda di vista ciò che il pubblico vuole , ovvero lo spettacolo, l'emozione.
Il prototipo ha il suo fascino e le innovazioni giovano a tutti prima o poi (penso al balzo epocale dell'elettronica che oggi ritroviamo in parte sui modelli di grande serie..) ma lo show , la bagarre e l'emozione pura possono arrivare anche dalle cose più semplici  ma non per questo banali.
Guardate la Pantah TT della foto e pensate alla odierna Desmosedici Gp : Sembrano passati anni luce e invece sono "solo" alcuni decenni, che nelle corse è un lasso di tempo enorme ma nella mente di noi maturi appassionati (che all'epoca della Pantah eravamo bambini..) questo divario più che temporale lo avverto come filosofico e se da un lato non mi dispiace il travaso di tecnologia a nostra disposizione ( guidare oggi moto asservite da traction control, mappature, abs e altro ancora è senz'altro rassicurante..) dall'altro non mi fa mettere in naftalina come sorpassato il vecchio concetto (pur sempre appagante) di essenzialità.
Me lo fa apprezzare ancor di più.

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