mercoledì 12 ottobre 2011

Ducatista.. a modo mio.

Ciascuno di noi vive la propria passione e matura le proprie convinzioni, si spera in maniera del tutto o quasi personale. Uniformarsi al gregge non è certo sinonimo di personalità, per cui mi auguro di non cadere nell'ovvietà dicendo che la mia ammirazione per le moto costruite in quel di Borgo Panigale è maturata al di fuori di un gruppo, di un club, di una moda o un luogo.
Torno su quest'argomento perché spesso mi è capitato sul blog e in altri forum di leggere lo stupore manifestato da  amici motociclisti che, di fronte alla mia dichiarata passione per le Ducati, apprezzano il fatto che questa non comporti un atteggiamento di parte o una chiusura verso tutto ciò che non sia marchiato Ducati o perlomeno Made in Italy.
Io credo che Ducatista non debba essere sinonimo di  tifoseria, di  integralismo che preclude ogni apertura al resto del mondo motociclistico; Ducatista è un motociclista che nel vasto universo a due ruote esprime una preferenza per una casa motociclistica, anche se a parer mio questo non deve significare il tacito consenso verso tutto ciò che viene prodotto da quella stessa marca.
Mi affascinano molte Ducati, del presente e del passato e  mi piace la genesi di quelle moto, la storia della casa bolognese e dei personaggi che ne hanno decretato l'alone leggendario; mi inorgoglisce  il fatto che persino le grandi case giapponesi abbiano rispetto e ammirazione per i  prodotti italiani e che in tutto il mondo le caratteristiche e l'originalità delle Ducati (e delle altre case nostrane) non lascino indifferenti e suscitino spesso scalpore.
Allo stesso modo in cui non ho mai capito certa esterofilia ad oltranza che getta discredito su tutto ciò che viene ideato, progettato e sviluppato in Italia, non comprendo certi atteggiamenti campanilistici che negano gli errori del passato, i margini di miglioramento, le cose buone fatte altrove.
Una bella moto, una moto che suscita emozione e ammirazione nel cuore di un appassionato nel vero senso del termine, cioè non viziato da altri condizionamenti che non siano frutto dell'amore per le motociclette, lo è a prescindere dal luogo e dalla data di nascita.
A volte sono soluzioni tecniche ardite, altre sono particolari realizzati con cura certosina, altre ancora sensazioni che si provano una volta in sella e in movimento, sono tanti i fattori che determinano secondo me l'amore per una moto o un'intera tipologia di motocicli.
Io prediligo questo e tu quello, ma è possibile che  si giunga a un punto d'incontro.
Si, sono un Ducatista e credo di essere allo stesso tempo obiettivo. Non ho la presunzione  d'essere l'unico a pensarla cosi' e immagino che altri appassionati  possano riconoscersi in questo modo di vivere la nostra passione pur restando legati affettivamente a un marchio o una tipologia : L'ho constatato  attraverso il web e mi fido dei commenti.
Le menti chiuse e le posizioni irreprensibili non fanno bene a nessuno, nemmeno agli stessi marchi che tanto amiamo. I giapponesi hanno preso spunto (e sottolineo spunto, non copia) a 360° su come realizzare motociclette e non ne hanno mai fatto mistero, altrettanto è capitato nel resto del mondo e questo scambio tecnico-culturale non è stato affatto un male, almeno quando si sono rispettate completamente le identità storiche e   le diversità,  specie quelle sinonimo di peculiarità. I cloni hanno quasi sempre toppato.
Mi pareva giusto tornare sull'argomento, scusate se il post vi è parso una replica. Buona moto a tutti!

2 commenti:

  1. Cosa altro potrei aggiungere?
    Ormai credo tu sappia bene come la penso su questo argomento,dico solo che ci saranno in giro anche altri ducatisti come te ma io non ne ho ancora incontrato uno.
    Ciao da Nicola(scrubs)
    ps:pensi che faranno una "piccola" multi come hanno fatto con la streetfighter(1200 e 848)?

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  2. Ciao Nicola, grazie. Se dipendesse da me io una Multi 848 la farei eccome, ma senza esagerare con le economie nella componentistica come a suo tempo avevano fatto con la Multi 620, che di fatto non ha venduto granché. Dovrebbero fare una 848 con un nutrito catalogo accessori, magari compatibili con quelli della 1200, per garantire a ciascuno di acquistare una Ducati a prezzo inferiore e poi a poco a poco aver la possibilità di personalizzarla, a seconda delle proprie tasche e gusti..

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