giovedì 15 settembre 2011

La strada

Uno scorcio tratto dal web della famosa Route 66 statunitense
Quale strada prendere? Ci sono i percorsi studiati a tavolino e quelli senza una meta ben precisa, nati dalla voglia di uscire. Ci sono mete lontane e grandi viaggi, ma anche fugaci momenti d'evasione rappresentati dal classico giro fuori porta o  giretti ancora più brevi, quelli che prendono spunto da una banalissima scusa.
La moto non è un semplice vettore per andare da un punto "X" a un punto "Y" , è molto di più perché ti permette di farlo ma è anche uno "strumento" emozionale che nel momento in cui si accorda al nostro modo di guidare raggiunge una simbiosi che  regala momenti indimenticabili.
Leggendo la cronaca locale nei giorni scorsi non posso sorvolare sul fatto che su due ruote si sono spente delle vite e quando accade  non nego di provare un nodo in gola, ripercorrendo mentalmente quel/quei tratto/i di strada. In seguito si leggono articoli che demonizzano le motociclette, invocano provvedimenti restrittivi, auspicano ogni possibile punizione dedicata ai centauri senza ahimè tener conto che su un caso di palese violazione del codice stradale ve ne sono altri dieci come minimo di vittime inconsapevoli, colpevoli soltanto di essere nel momento e nel posto sbagliati.
Un'altra strada è quella che rappresenta (metaforicamente parlando..) la vita stessa, una strada quasi mai rettilinea e forse per questo accostata da tanti ad uno di quei solchi che abbiamo sul palmo delle mani, come a dire che si sale, si scende e si è costretti a scegliere ad ogni bivio, facendo di noi i veri artefici del nostro destino.
Forse è anche per questo che molte letture, canzoni, film e altre rappresentazioni hanno una strada come  diretta o indiretta protagonista.
Stiamo percorrendo ognuno la propria strada, giusta o sbagliata che sia, ma visto che nella nostra vita abbiamo riservato un posticino speciale per le motociclette è bello pensare che in virtù della nostra comune passione possiamo vantare una marcia in più, tenendo ben saldo il manubrio, evitando gli eccessi, superando le code senza andar completamente fuori mano e viceversa senza incolonnarsi nel mucchio, assaporando le gioie come una brezza che ci accarezza,  superando i dolori come in un' imperiosa staccata in circuito, imboccando decisi le direzioni che riterremo opportune ma non per questo riservarci di poter tornare indietro qualora scoprissimo di trovare una strada senza sbocco o un tunnel senza uscita.
Buona strada a tutti.
P.S.: Queste riflessioni serali è meglio centellinarle come il buon vino che le ha generate e senza poi mettersi alla guida!

2 commenti:

  1. Girare in moto è fantastico sempre anche quando la strada.... non c'è,basta un bel sentiero tra i boschi o un lungo sterrato che ti porta chissà dove come quelli del qui vicino altopiano di Asiago,almeno una volta all'anno, la mia WR un giro da quelle parti lo deve fare,comunque anche quei 40 km A/R che faccio ogni giorno per recarmi al lavoro in centro Padova "saltando"gli ingorghi del traffico riescono a darmi delle belle soddisfazioni,diverse certo da quelle che hai salendo un passo dolomitico,ma sempre intense,in conclusione ricambio il tuo augurio e aggiungo:W la moto sempre!
    Ciao da Nicola(scrubs)
    P.S.:se ti fa riflettere cosi quel vino deve essere davvero buono

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  2. Ciao. In effetti le occasioni per un sorso (senza eccedere)di vino non mancano,a volte in compagnia degli zii di mia moglie che da ex gestori di locali e con un figlio barman e sommelier di buona levatura sanno cosa proporre come degustazione. Se aggiungiamo che mia moglie è brava ai fornelli e ci arrangiamo nell'auto produrci olio,confetture e conserve, capirai che lo scambio eno-gastronomico casalingo è per me una fortuna!
    Riguardo i giri in moto siamo sulla stessa lunghezza d'onda e se non ci fossero le mille restrizioni in vigore dalle mie parti tornerei anche a percorrere qualche sentiero, magari in sella a una endurina facile facile, senza fretta.

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