giovedì 4 settembre 2025

Ad ogni epoca il suo sistema

Un carburatore PHM Dellorto/ Malossi,oggi si direbbe un must nell'elaborazione di tanti motori motociclistici del passato, Ducati e Moto Guzzi in primis. A confronto con i diametri dei corpi farfallati odierni i leggendari 40/41/42 millimetri di diametro interno non fanno più scalpore, mentre un tempo la presenza, anche ingombrante,del carburatore dava un segno tangibile di possanza,di carattere,di potenza sanguigna pronta a scatenarsi. Anacronistici,difficili da accordare,sensibili, ma senza dubbio un pezzo di storia. La prima volta che vidi una coppia di carburatori Kehin a valvola piatta da 41 mm.,installati sulla Superport 900 di un mio amico non restai indifferente al balzo in avanti nelle rifiniture e nella compattezza e,una volta provata la moto, anche nella risposta ad ogni richiamo del gas. Eppure i classici Phm non hanno visto l'oblio,sono diventati icone intoccabili ed elementi essenziali di ogni ricetta con alla base i classici bicilidrici a due valvole.E come restare insensibili ad un paio di carburatori Dellorto oppure Lectron racing con il corpo in lega di magnesio? Ho avuto la fortuna di tenere in mano un carburatore in lega speciale HRC e nessun corpo farfallato emana lo stesso fascino. Come non si possono scordare le spruzzate di carburante dei carburatori Weber a doppio corpo, iconici cuori pulsanti di motori automobilistici dal carattere sportivo. Tecnicamente l'avvento dei sistemi di iniezione del carburante, specialmente a gestione elettronica, è stato uno spartiacque,una manna dal cielo nel rendimento e nella trattabilità,ma i carburatori per chi come noi li ha ancora visti e vissuti non saranno mai obsoleti. La passione travalica spesso la logica. Non è meglio ma mi piace perché è imperfetto,ecco il riassunto. Ma solo contestualmente all'epoca della moto che li monta,ci mancherebbe.

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