sabato 16 marzo 2024

Le moto italiane e gli italiani

Ogni volta che mi imbatto in un video o in un articolo straniero che riguarda una moto italiana resto sbalordito di quanta ammirazione godano i nostri marchi presenti e passati, mentre da noi in genere siamo più critici,a volte oltremisura, anche quando una casa dimostra di essere la più performante del momento.Ammetto di leggere i commenti sarcastici sui social con un certo fastidio, perché sembra che ad alcuni piaccia sparare a zero sulle moto italiane.Ho già fatto un post simile in passato e come allora ci tengo a ribadire che le moto mi piacciono a prescindere dalla nazionalita. Le moto italiane in un passato anche recente pativano scelte dettate dai pochi mezzi a disposizione, oppure a scorciatoie aziendali scellerate che rovinavano progetti che meritavano più tempo per collaudi e controlli qualitativi, insomma basta documentarsi sulla difficoltà di gestazione di alcune moto per capire meglio quanto fosse impari il confronto soprattutto con i colossi nipponici. Ecco perché è ammirevole proprio dagli appassionati di quei paesi il grande apprezzamento delle nostre case e disdicevole, specie adesso che quel divario è stato colmato e in alcuni casi si è passati a dettare la strada, la critica di certi motociclisti italiani che evidentemente non sanno nulla di alcuni clamorosi flop anche da costruttori al di sopra di ogni sospetto. Se oggi Italiana è sinonimo di premium godiamoci il momento, oltretutto con un Campione del Mondo italiano e rendiamo omaggio ai marchi che in passato hanno dato il meglio con il poco a disposizione. Ai critici da tastiera suggerisco di fare ricerche sulla storia dei nostri marchi e delle menti geniali che il nostro paese ha partorito. Sapevate ad esempio che le camere di combustione Tscc Suzuki sono un'idea dell'ingegner Piatti? L'elenco è lungo, a noi italiani mancavano i mezzi,non le idee ed oggi che qualcun altro ci mette il capitale non dite che non sono moto italiane, perché in un mercato globale non ha più senso.

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