venerdì 1 ottobre 2010

Dedicato a chi non piace...

Ducati 750 F1 prima serie ( N.B. : escluso piccola anteprima  d'esportazione con serbatoio alluminio e decal Giugiaro-style) Pur avendola ritrovata sul web, la foto presumibilmente risale alla prova di Motociclismo, in quanto identica a quella riportata sul numero di Gennaio 1986 che ancora conservo.
Spartana, scomoda, tirata allo spasimo e priva di ogni cosa che non sia strettamente necessaria. Ha dato una scossa alla metà degli anni Ottanta dopo un periodo di torpore e di cambio gestionale.
Le Pantah , rimodellate esteticamente e ribattezzate Cagiva Alazzurra non hanno saputo fare altrettanto, ma già dal primo prototipo esposto accanto a  Colonia , la 750 ha puntato al cuore di chi sognava una replica stradale delle TT/F1 ,  riportando interesse attorno alle moto bolognesi. Dopo il prototipo e tanta attesa, ha fatto si che tutto riprendesse a ruotare intorno al motore con distribuzione a cinghie dentate, tanto da spazzar via  in breve tempo i vecchi modelli a coppie coniche 900 e 1000 MHR e S2 dal listino. Nonostante la tanta carne al fuoco e poi l'arrivo della  futuristica Paso, la serie F1 ha continuato ad alimentare i pruriti sportivi dei Ducati-fans attraverso una serie di versioni commemorative affiancate a quella "base" come la corsaiola Montjuic, la intermedia Laguna Seca e la finale Santamonica, allo scadere degli anni Ottanta. Fedele a se stessa ed oscurata solo dall' innovativa serie 851 , la F1 ha continuato fino alla fine a rappresentare l'icona della sportiva Ducati a due valvole per cilindro e  le  Sport/ Supersport 750 che l'hanno sostituita non sono riuscite altrettanto bene nell'intento.
Le quotazioni elevate  e la scarsa disponibilità di esemplari originali  in circolazione, ne fanno uno dei modelli più ricercati ed ambiti .Difficile dare una risposta ai  detrattori, ma tornando a quel lontano salone di Colonia di tantissime (belle) moto presentate me ne viene soltanto  in mente una , meccanicamente agli antipodi e filosoficamente lontana anni luce ma con lo stesso proposito di moto senza compromessi:  la Suzuki Gamma 500 2T 4 cilindri, protagonista poi insieme alla F1 di una comparativa su Motociclismo apparentemente senza punti in comune, ma in realtà confronto di due modi differenti di regalare emozioni.
Altri  avevano lanciato vere e proprie innovazioni e puntavano a stupire, come la Yamaha FZ 750 e la Kawasaki 600 GPZ, oppure l'antesignana race-replica Suzuki GSXR-750 o la Honda NSR 400 solo per dirne alcune.. ma quello scarno traliccio e quell' apparente strumento di suicidio duetempistico avevano già colpito al cuore semplicemente riproponendo un simbolo.

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