Senza ipocrisie, senza rimpianti o nostalgia: Solo uno dei tanti tributi alla cara vecchia classe regina, la 500:
Franco Uncini e Marco Lucchinelli , qui fotografati ad Imola, degni rappresentanti di categoria.
Ritiratosi Agostini e con una griglia di partenza ricca di partecipanti di rilievo ma fuoriclasse prevalentemente d'oltre confine, le speranze del motociclismo italiano verso la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta erano riposte principalmente in loro . Ci hanno ripagato con due titoli iridati nella massima categoria di allora, cosa che a nessun altro connazionale era riuscita a parte Virginio Ferrari, pilota di carattere ma dalla carriera travagliata, iridato si' ma anni dopo del titolo F1 con la Bimota YB4 e vice-campione 500.
Insomma, a parte il lungo predominio nelle cilindrate inferiori, in Italia dopo il Mino nazionale e ben prima del Dott. di Tavullia, i contendenti dell'iride massimo e portacolori del manico italiano erano loro.
Personaggi agli antipodi caratterialmente e dallo stile di guida personale, hanno avuto percorsi di vita altrettanto differenti ma restano comunque due fuoriclasse dal talento cristallino e indiscutibile.
lunedì 26 luglio 2010
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concordo con te altri tempi passa a trovarmi qua
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Volentieri,grazie per il commento!
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