domenica 26 giugno 2022

Una SB7 sul Bracco

Stamane ho rotto gli indugi e di prima mattina ho preso la Bimota e ho fatto un giretto lungo un tracciato che conosco piuttosto bene, attraversando la via Aurelia e salendo sul passo del Bracco , fino al bar di Mattarana. Inutile descrivere le doti dinamiche della SB7, che facilmente si è rivelata superiore a chi la stava guidando, cioè il sottoscritto. Ciò che mi ha stupito maggiormente è stata la posizione in sella, che per la mia corporatura non è per niente costrittiva e con la sella ancora in stile 80/90 (non col sedere in alto) e i semimanubri abbastanza aperti non mi ha affaticato più di tanto. Mi sono dovuto riadattare all'erogazione del quattro cilindri e qui per giunta tenendolo bello allegro, perchè complice forse la messa a punto o gli assi a camme o che so, l'iniezione TDD la moto nei transitori borbotta un pelo e preferisce che si scali un rapporto in più e si adotti un range più elevato.Facendo cosi' la moto procede senza incertezze e aprendo il gas schizza via dalle curve in un attimo e bisogna tener d'occhio il tachimetro. La maneggevolezza corrisponde a quanto scrivevano le poche riviste che almeno avevano provato la SB6, molto simile, cioè è una moto molto reattiva ma stabile come da tradizione Bimota e credo, dagli appunti che ho trovato, messa bene a punto di sospensioni da mio fratello, almeno per un utilizzo sportivo non esasperato su strada. Senza alcun riferimento sulle gomme Metzeler montate è stato quasi automatica un'andatura accorta per quasi tutto il tempo, ma in un paio di rettilinei mi sono ritrovato col contagiri che saliva fulmineo e la velocità che aumentava di pari passo e mi è bastato per tornare a casa soddisfatto e anche un pochino preoccupato di non essere incappato in qualche velox, perchè non si sa mai! Bene, mi son detto che posso guidarla senza fare brutte figure e non pretendo di darle del tu , ma non è la moto impegnativa che potevo aspettarmi, viceversa è una splendida sportiva che non sente il peso degli anni e che dimostra quanto fossero avanti le Bimota. Accanto a moto ben più recenti non ha affatto sfigurato e non pare aver quasi trent'anni. Una cosa è sicura: Senza un minimo ausilio elettronico si deve guidare con la testa sulle spalle e non credere nemmeno per un istante di essere Falappa! P.S.: Scordarsi la parola comfort, la sella si è confermata uno strapuntino in stile racing e gli scarichi sottostanti si sentono in tutto il loro calore, al pari dell'aria bollente che investe le gambe se scatta l'elettroventola, per fortuna solo di rado.Apparentemente ha consumato meno di quanto pensassi e come per magia oggi i trasudamenti di carburante dal tappo sono spariti, ma tutto ciò fa parte di un mezzo che di stradale credetemi ha davvero poco ripagando con la guida tutti i piccoli sacrifici che richiede stando in sella.

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