sabato 19 dicembre 2020

Ciao Pierin

Quest'anno maledetto ci ha portato via anche uno degli artigiani più singolari legati al mondo delle moto che io conoscessi dalle mie parti. Piero Taddeucci, per tutti Pierin della Ruta, perchè da una vita intera lavorava nella sua officina-bottega a Ruta Di Camogli, era letteralmente un carrozziere delle moto, un restauratore di moto d'epoca ma in passato molto più attivo anche come artista nel realizzare modifiche, verniciature , raddrizzare serbatoi, filetti a mano di vernice, personalizzazioni di carene e quant'altro potesse venire in mente ai suoi clienti. Come ho detto era un personaggio singolare, col quale dovevi entrare in sintonia e come tanti liguri a volte non di facile approccio sulle prime, ma capace anche di stupire e di far nascere amicizie durature. Io quando lo conobbi tanti anni fa godevo già di riflesso dei trascorsi di mio fratello (al quale tra l'altro aveva verniciato la Ducati SS 900) e in parte di mio padre, quindi gli andai subito a genio. Posso dire che per me arrivò in un attimo a prendere la moto incidentata sotto una pioggia incessante col suo carrello e in poche settimane me la riconsegnò più bella di prima. Anche quando gli chiesi di verniciarmi un casco dapprima non volle replicare quello del suo idolo Mike Hailwood ma alla fine fece di testa sua e il risultato fu una quasi replica di quello di Tony Rutter con un bel rosso Ducati e filetti oro fatti a mano. Ricordo l'unica volta che andammo in moto ad un raduno nell'entroterra di Genova e mi divertii un sacco, perchè in compagnia era un mattatore. La sua bottega dall'aspetto dimesso e in perenne disordine era un ritrovo per tanti appassionati di tutte le età e posso dire che senza frequentarla non avrei avuto modo di conoscere tanti appassionati, alcuni anche facoltosi collezionisti, ex piloti,altri valenti artigiani e personaggi legati alle moto che non avrei mai immaginato di incontrare. Tutti considerati alla pari di persone semplici dalle modeste finanze come me, perchè lui non faceva distinzioni di sorta. Molte delle più belle moto presenti in Liguria , tante special , rare e pregiate o parti di esse hanno varcato l'uscio di quella bottega. Ricordo che quand'ero piccolo con mio fratello lo andammo a trovare che ancora aveva l'officina proprio accanto alla galleria che separa il golfo Paradiso da quello del Tigullio, per poi trasferirsi anni dopo qualche curva più avanti. Recchelino di nascita e rapallese d'adozione era comunque conosciuto come Pierin della Ruta, perchè potevi trovarlo li' e scambiarci quattro chiacchiere, che nel mio caso come per altri era anche l'occasione per prenderci un pò in giro e scherzare su tutto, tanto lui stava al gioco e subito dopo tornava serio per chiedermi come stavano mia moglie, mia figlia, i miei genitori eccetera, che conosceva bene. Aveva amici e contatti un pò ovunque anche illustri, che so Nepoti e Caracchi ad esempio. Grazie a lui conobbi ad esempio Giorgio Lanza e le sue splendide moto inglesi, oppure il Sig. Chiappini che mi fece l'onore di provare la sua bellissima RC30 kittata e verniciata Rothmans come quella di Dunlop (immaginate un pò chi gli aveva fatto il lavoro?) e ancora Danilo e la sua incredibile collezione di moto, tutto frequentando l'officina di Pierin. Anche le moto che avete visto su Mondo Ducati in un pub sorto in riviera anni fa(che adesso ha chiuso i battenti..) avevano goduto delle preziose mani di Piero su carene e quant'altro per ottenere un risultato sbalorditivo, ma erano solo uno dei tanti lavori dietro le quinte e senza pubblicità (al di là di un semplice passaparola). Moto stradali, moto da corsa, moto d'epoca, da Ruta di Camogli è passato di tutto e di più. Negli ultimi anni gli acciacchi dovuti all'età gli avevano consigliato di limitare l'attività al semplice restauro e infine a qualche moto d'epoca di pochi intimi, ma Pierin restava un crocevia di appassionati che si incontravano da lui per trascorrere bei momenti insieme. Con lui e quelli come lui si chiude un mondo fatto di convivialità e di legami che vanno oltre il semplice rapporto cliente-artigiano. Per quelli come "Pierin della Ruta" non c'erano clienti, non li avrebbe voluti nemmeno, con lui instauravi un dialogo e un rapporto confidenziale oppure non se ne sarebbe fatto nulla. Beh, adesso finalmente incotrerà Mike Hailwood, Tony Rutter, Barry Sheene , Jarno Saarinen e Bergamonti, Villa, Taglioni, Farnè, Nepoti e Caracchi, tutti quelli che ammirava e che erano protagonisti dei suoi racconti a metà tra la finzione e la realtà, tra il mito e la leggenda. Adesso anche lui è diventato un mito per noi che l'abbiamo conosciuto e come tale lo ricorderemo. Ciao Pierin, il tuo sorriso sotto i baffi sarà per sempre.

2 commenti:

  1. Ho conosciuto il mitico Pierin nel 1980,una sera mi portò un amico a vedere un Kawa 900 in fase di trasformazione sportiva....poi ho continuato ad andare in Ruta e siamo diventati amici....siamo andati un anno a Imola al mercatino e ho riso tutto il giorno,oltre ad arricchire il mio bagaglio motociclistico grazie a tutto quello che mi spiegava lui man mano che vedevamo una moto....era un enciclopedia viaggiante.Mi manca tantissimo Pierin,tanti pomeriggi sono stato in officina da lui,quando mettevo in moto il Replica,stava lì a tenermi l'acceleratore come fosse il meccanico di Mike the bike.Ciao Piero rimarrai sempre nel mio cuore come un grande amico!!!

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  2. Ciao e grazie per il commento! Se sei passato spesso da Pierin è possibile che ci si conosca,anzi qualche possessore di MHR Replica (immagino ti riferisca a quella moto) lo conosco eccome! La sua officina era davvero uno di quei ritrovi spontanei come non ce ne sono più molti in giro e lui era davvero particolare. A presto allora, speriamo di rivederci in giro!

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