Alcuni nemmeno ti conoscevano, troppo presi dai loro beniamini , ma tanti appassionati ormai già sapevano apprezzare le tue indubbie doti e i tuoi risultati in gara. Chi ti ha conosciuto personalmente ha ricordato attraverso i media anche il tuo lato umano oltre che sportivo, rimarcandone la simpatia, la gioia di vivere e l'allegria che solcava il tuo viso e personalmente ho una gran voglia di credergli, mentre scorrono le immagini in tv.
E' un post senza retorica e opportunismo, spinto dalla passione per questo sport e le motociclette, belle e pericolose, lasciando perdere ogni ipocrisia, tanto non serve a nulla.
Dopo il rombo assordante dei motori e la folla urlante, un istante che rapisce una vita e una dinamica che le immagini ci ripetono in tutta la loro cruda brutalità e ci ricordano, come ha detto il grande Ago, che non sono farmacisti ma sono piloti e il rischio c'è, c'è sempre stato, ci sarà sempre.
Uno sgomento e un vuoto irreale, ecco cosa ho provato quando ho realizzato il peggio.
Lascio le polemiche ad altri, oggi comunque la si pensi c'è un ragazzo in meno e un vuoto in più, un fatto che fin dal tragico incidente a Daijiro Kato non avrei mai più voluto accadesse.
Ciao, Shoja Tomizawa.
lunedì 6 settembre 2010
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