sabato 28 giugno 2025

Fa caldo anche in garage

Il caldo di questi giorni non mi ha invogliato a proseguire il taglio dell'erba nel terreno di casa e sul lavoro in settimana l'ho patito parecchio, non so se è l'avanzamento dell'età o il cambiamento climatico, forse entrambi che mi hanno fatto desistere dal lavoro all'aperto. Ho iniziato a girare intorno alla K75 café racer di mio nipote, iniziando a smontare la batteria che nelle prime uscite di prova aveva dato qualche segnale preoccupante (leggasi partenza a spinta) . Non avevo mai avuto a che fare con queste moto e senz'altro sono un progetto originale, lontano dai canoni classici ma nel contempo con diversi richiami al mondo dell'auto e in generale improntato a un senso di robustezza generale. L'auspicio è che questa K riveli meno magagne possibili e che bastino pochi interventi di normale manutenzione per poterla utilizzare con un minimo di tranquillità. Ovviamente vale lo stesso discorso del Monster e della Bimota, cioè son moto che hanno i loro annetti sulle spalle e ci si deve accostare con un minimo di riguardo. La K75 è addirittura più anziana, è della metà degli anni ottanta, quindi c'è da augurarsi che la tanto decantata affidabilità BMW corrisponda al vero. Poco alla volta,senza spendere soldi inutilmente,solo dov'è necessario.

venerdì 20 giugno 2025

Tre cilindri bavaresi taroccati

Mio nipote sognava da tempo una moto del genere,me ne aveva parlato e pur sapendo che non sono trasformazioni di mio gusto ha chiesto un aiuto da parte mia, per imparare a usarla con giudizio e per avere un appoggio credo anche morale da parte dell'unico zio motociclista che ha. Io inizialmente volevo convincerlo ad acquistare un altro tipo di moto,ma di fronte alla sua determinazione ho deciso di affiancarlo in questa cosa,ho portato la ex K75 a casa mia e pian piano ci studieremo insieme, soprattutto per aiutarlo nella guida. E poi in lui ho visto nascere una passione che conosco bene e so quanto fossero importanti per me le dritte di mio fratello. Intanto cercherò di convincerlo a trovare un terminale un po' più silenziato, adesso sembra un aeroplano. I vicini mi malediranno..

domenica 15 giugno 2025

Oggi le moto si configurano

Questo nella foto qui sopra mi sa tanto che se non avete già qualche annetto sulle spalle non sapete nemmeno cosa sia. Scherzo,si legge pure che è un equalizzatore, presente su molti impianti stereo, autoradio e radio portatili, vero must del secolo scorso! Oggi si ascolta la musica in streaming,in auto (ma gli impianti audio integrati fanno molto di più) e i supporti sono computer, smartphone eccetera.Non vado oltre, non sono bravo in questo campo. Anche nel mondo delle moto siamo passati da un basico impianto elettrico a sistemi che si possono configurare a piacimento, influendo sulla dinamica del mezzo, insomma non sono solo lucine o come nel caso dell'equalizzatore che non faceva granché ma a noi sembrava un accessorio spettacolare. Io come ripeto e ho già scritto in precedenza mi pongo a metà strada con la tecnologia, ovvero apprezzo i passi da gigante riguardo la sicurezza e la dinamica, non mi esalto particolarmente e non mi dispero per non avere un quickshifter, sospensioni semiattive e traction control, eccetera. Diciamo che se avessi una ipersportiva o comunque una moto odierna, dalla potenza ragguardevole,vorrei il pacchetto completo, perché non sarei altrimenti in grado di gestirla, mentre per le moto che ho in garage devo affidarmi al buonsenso e confidare nella fortuna, cioè non imbattermi in novelli kamikaze. In quest'ultimo caso rimpiango il fatto che in passato i sistemi Abs non c'erano e quei pochi che iniziavano a far capolino sulle moto tradivano ancora la loro iniziale derivazione automobilistica,in termini di peso,ingombri ma soprattutto tempi di risposta e feedback alla leva del freno. Insomma il paragone un po' forzato tra l'equalizzatore e un moderno programmino per editare (si dice cosi vero ? mamma mia come sono primitivo..) il suono.

sabato 14 giugno 2025

Cultura motociclistica ieri e oggi

Questo vecchio manualetto del 1973, prezzo di ben lire 800 e acquistato manco a dirlo da mio fratello (io ero ancora piccolino e misi il mio contributo di scarabocchi con la biro in copertina), riletto oggi fa a dir poco tenerezza, ma insieme a Motociclismo, Motocross e alle poche altre letture recuperate a prezzo accessibile contribuirono probabilmente a "iniziarlo" alle moto. Crescendo anch'io cominciai a comprendere l'importanza di un approccio meticoloso, di ricercare quanto più materiale possibile,un tempo ovviamente solo cartaceo. Il fatto è che in rete e specie sui social bisogna fare una distinzione tra i commenti più o meno senza capo né coda e gli articoli di persone davvero competenti se davvero si vuole imparare qualcosa.Anche ai tempi di mio fratello e poi quando ho iniziato ad appassionarmi anch'io alle moto c'è sempre chi la sparava grossa e in pochi davvero sapevano darti consigli sensati,ma credo che sia nell'animo umano erigersi a professore quando nemmeno ti metterebbero a pulire i cessi. Ai ragazzi e alle ragazze d'oggi consiglio sempre di leggere quanto più possibile scritto da esperti del settore, perché le moto sono una gran bella passione e saper scegliere, valutare, crescere per gradi rende questa esperienza ancora più bella. Su YouTube ad esempio si trova di tutto come si sa,ma tra tutorial discutibili e argomenti che non credo si possano definire formativi, saltano fuori anche meccanici e istruttori competenti o giornalisti di lunga esperienza.

martedì 10 giugno 2025

Rivalutato anche questa....col senno di poi

Abituati alle moto di oggigiorno, quando ci si imbatte in un modello del passato, anche se non remoto ma pur sempre lontano dai canoni odierni, difficilmente si rimane indifferenti. Una Moto Guzzi V35 Imola prima serie come questa che ho visto stamattina,appartenente a Loris,un ragazzo che conosco e che utilizza abitualmente per recarsi al lavoro,non è paragonabile a niente di attuale. Le dimensioni sono minute, non solo gli pneumatici o le sospensioni, tutto è davvero esile ed essenziale, ma allo stesso tempo si ha la sensazione di qualcosa di solido, robusto, come il forcellone in lega leggera nervato oppure il basamento a tunnel del motore, quello della cosiddetta serie piccola, giusto per distinguerlo dalla serie dei V7 anni 70 e derivati. Un motore che con diverse modifiche e aggiornamenti è ancora prodotto (Ripeto,con opportuni aggiornamenti fatti nel corso degli anni). La prima V35 Imola, a differenza della seconda serie che, almeno esteticamente mi intrigava parecchio da ragazzino, non mi ha mai entusiasmato. Rivista oggi suscita comunque ammirazione e immagino che ciclisticamente dia ancora tanta soddisfazione, mentre il motore neanche all'epoca ricordo fosse un portento, perché giusto per restare in Italia sia Morini che Ducati avevano più grinta. L'equipaggiamento delle moto italiane allora era lontano dalle finiture giapponesi, ma ciò nonostante con ruggine,manicotti screpolati e qualche pezzo sbiadito anche la piccola Imola attira ancora gli sguardi,a differenza di mezzi più plasticosi. Vale la pena tenersela da conto,se non altro perché è un genere a parte.

domenica 1 giugno 2025

Piccoli oggetti,grandi affetti

Mio nonno Adello era un uomo fuori dal comune, con una grande abilità e passione per la meccanica e lo aveva dimostrato fin da giovane alla Isotta Fraschini .Varie peripezie dettate dai tempi e dalle sue incrollabili idee antifasciste, lo fecero arrivare a Genova dove si adattò a fare di tutto, dall'operaio al fabbro al meccanico, trovando pure il tempo per progettare una serratura di sicurezza anticonvenzionale. Restò umile e dai modi garbati e signorili,oggi si direbbe un uomo d'altri tempi,io direi raro anche in quei periodi, non certo facili. Queste due minuscole incudini,una col suo micro martello, le conservo ancora con affetto e a casa dei miei c'è ancora uno scampolo di brevetto di quella serratura e forse anche il prototipo della relativa chiave,per lui dei passatempi,per me la testimonianza del suo genio. Ne vado orgoglioso e mi sarebbe piaciuto vederlo all'opera sui motori o potergli chiedere qualcosa ancora oggi, sicuro di ottenere un commento non banale, come quando osservò a lungo la Ducati SS a coppie coniche di mio fratello e il sistema desmodromico. Il mondo avrebbe bisogno ancora di uomini così.

domenica 25 maggio 2025

Monster forever

È scontato dire che la quasi totalità di naked attualmente in commercio vada meglio del Monster,si guidi col pensiero eccetera, ma in ventinove anni non c'è stato un momento che mi sia pentito d'averlo in garage. In diverse occasioni sono stato tentato di permutarlo con un'altra Ducati più comoda per il passeggero, pensando di andarci con mia moglie,poi il destino ha voluto che non fosse più necessario. Avrei venduto la moto solo per estrema necessità e senza esitare,con grande dispiacere ma ragionevole razionalità. Oggi come il primo giorno mi trasmette emozioni anche se ci vado soltanto a fare la spesa come stamattina, anche se strattona nel traffico,se non ha nessuna concessione alla praticità e non ha un senso ben preciso. Non so cosa abbia pensato Miguel Galluzzi quando ha disegnato questa moto,so soltanto che difficilmente me ne separerò e se mai dovesse accadere mi avrà lasciato dentro tanti ricordi indelebili.Quante moto sono capaci di farlo?