domenica 22 settembre 2024

La moto e i commenti sui social----

La moto è un veicolo,non è un essere vivente e come tale ci si deve rapportare, ma resta un mezzo capace, a chi sa apprezzarle, di regalare emozioni Ecco perchè il mio approccio è sempre stato emotivo nei confronti delle moto, perché a prescindere dal valore, dall'interesse collezionistico, dalle qualità dinamiche e costruttive di una moto principalmente quest^ultima deve trasmetterti qualcosa, altrimenti resta un oggetto meccanico, di fattura più o meno pregevole ma comunque un meccanismo. In base a questo mio ragionamento ho sempre manifestato un profondo rispetto per chi conserva e cura la propria moto, anche quelle che probabilmente non comprerei mai e quelle che proprio non mi piacciono. Per educazione mi limito nel caso ad esprimere i miei complimenti, che sono sinceri, per la cura e la dedizione che questi appassionati riservano ai loro mezzi. Diversamente sui vari social in rete , facebook e nei gruppi Whatsapp dispiace dirlo ma spesso e volentieri ci sono personaggi che non riescono proprio a trattenersi dal commentare le passioni o i sogni altrui con disprezzo, sminuendo e denigrando questa e quella moto, anche quando non viene chiesto un loro parere. A me è successo recentemente di chiedere cortesemente su un gruppo un valore di massima di una Aprilia AF1 Project 108, che un mio amico aveva trovato e che da ragazzo aveva posseduto come prima moto, quindi da come credo si potesse capire c'era una questione affettiva ma senza svenarsi con cifre folli, cifre che purtroppo spesso si leggono sugli annunci. Bene,qualcuno coerentemente mi ha dato un parere sul valore massimo del mezzo, ma c'è stato chi si è sentito in dovere di criticare la moto in sè, con una escalation di paragoni a dir poco gratuiti e tutta una filippica sulle moto che valgono, quelle che non valgono nulla, i cancelli e le moto che vanno solo sul dritto eccetera, insomma niente a che vedere con la domanda di partenza. Ovviamente con poche battute e senza cadere in provocazioni ho chiuso il discorso, ma ho capito che per alcune persone i social sono una valvola di sfogo, una palestra per repressi o ancora il modo per mettersi in mostra e millantare conoscenze e culture che potrebbero benissimo essere espresse in altro modo. La cultura , anche motociclistica, credo sia umilmente ben diversa. Un consiglio è sempre ben accetto, ma denigrare la moto dei sogni di qualcun altro, anche la peggiore moto al mondo,non rende più saccenti. N.b.la foto non è presa a caso, risale alla mia visita al museo Ducati e di emozioni li se ne possono provare tante.

Nessun commento:

Posta un commento