Semplice direte voi: Si sceglie una marca e un modello che più ci convince o che ci consigliano, si va dal gommista di nostra fiducia (o che ci consigliano) et voilà! Il gioco è fatto.
Oggi poi le offerte non mancano e anche sul web operatori specializzati, grossisti oppure semplici inserzionisti ci propongono a cifre allettanti alternative al gommista dietro casa e addirittura alcune case di pneumatici fanno altrettanto indirizzandoci presso punti vendita e gommisti convenzionati.
Sulla carta è tutto semplice, sempre che la nostra beneamata moto sia ancora una giovinetta dalle misure attualmente in voga (non fraintendetemi: nessun riferimento al gentil sesso...).
Anche le arzille nonnette, nonostante qualche difficoltà di reperimento in più, riescono a trovare la "calzata" adeguata e rispettosa dell'epoca, per non intaccarne la fedeltà del restauro o della conservazione.
Il guaio arriva per i possessori delle moto "di mezzo", quelle che riviste come Motociclismo D'Epoca catalogano come "classiche domani". Per alcune di esse reperire la misura adatta e soprattutto conforme al libretto di circolazione è diventata un'impresa degna del guiness dei primati.
Come molti di noi ahimè sanno la nostra legislazione non ammette fantasiose variazioni sul tema e ciò che riporta il libretto deve essere rispettato sugli pneumatici. Trasgredire equivale a sanzioni severe, attualmente inasprite dal codice.
Ma se in altri paesi dell'Unione Europea le modifiche e gli aggiornamenti alla carta di circolazione sono regolamentate in maniera ben più elastica, da noi permane il vincolo per gli pneumatici di un nulla osta da richiedere alla casa costruttrice del motociclo, che (a sua discrezione) lo rilascia elencando le misure alternative possibili, cosa che in pratica non appare del tutto scontata.
Ovviamente limitiamoci ai soli pneumatici, perché in termine di tuning (personalizzazione del mezzo) vero e proprio allora la distanza tra il nostro e altri paesi in alcuni casi aumenta a dismisura, facendoci dubitare di far parte di un'unione e di uno statuto comunitario.
Correggetemi, vi prego, se mi sbaglio o se inavvertitamente ometto qualcosa, ma attualmente un possessore ad esempio di una Ducati Paso, di una Laguna Seca o di una Santamonica che voglia circolare con gli pneumatici originali e in regola può solo sperare in qualche fondo di magazzino, con tutte le incertezze (specie in termini di sicurezza) del caso. L'alternativa è quella di infischiarsene e dotare la propria moto anni Ottanta di cerchi e pneumatici adeguati ma fuori misura, ma si ricasca nel rischio descritto sopra. Che fare?
Per ora la mia "classica domani" ha solo qualche alternativa in meno riguardo la misura dello penumatico posteriore, ma domani cosa accadrà?
Negli anni Ottanta sulle moto stradali era in voga la misura di 16'' (sedici pollici) soprattutto all'avantreno, poi soppiantata dall'ormai universale 17''. Provate oggi a reperire un sedici pollici sportivo e non "di legno": Come nel gioco dell'oca saltate un turno e tornate alle righe sopra del guiness dei primati.
Altro bello scherzetto è stata la conversione delle misure degli pneumatici, per cui lo stesso pneumatico oggi nonostante quote dimensionali invariate riporta una dicitura non conforme a quanto riporta il libretto.
Quest'ultima peripezia è risolvibile si, dopo un labirinto di burocratese e di soldini a carico del contribuente, cioè del motociclista che non vede il perchè debba disfarsi della sua moto ancora in forma e non crede sia giusto privarla di pneumatici efficienti, sicuri, nuovi quando i vecchi sono oltre i limiti tollerabili di usura.
Belle le moto nuove si, ma non scordiamoci di quelle moto ancora piacevoli da guidare e possedere ingiustamente pensionate soltanto per problemi di approvvigionamento quali un treno di pneumatici nuovi.
Voi cosa ne pensate?
Io non conosco nessuno che sia riuscito ad ottenere il nulla osta dalla casa costruttrice della moto per variare le misure,un mio amico possiede un R6 non ricordo di che anno,all'anteriore è omologata con una misura un po strana e praticamente deve montare sempre la stessa gomma fino a che restera in commercio di cui tra l'altro nom è neppure soddisfatto e non vuole neppure disfarsi della moto e ha ragione perchè sembra ancora come appena uscita dal conce,so che in Germania, tanto per fare un esempio,queste cose si risolvono facilmente e cosi credo anche negli altri paesi dell'unione,mi chiedo spesso,e non solo per cose legate alla moto,come l'italia possa davvero considerarsi in europa,se non per il fatto che abbiamo un buon numero di deputati europei superpagati che ci "rapresentano" su in Belgio più che altro faccendossi i propri interessi come i loro colleghi rimasti qui....che giramento di scatole.
RispondiEliminaA proposito di gomme,ti avevo detto che avevo montato sul Suzuki le Pirelli diablo rosso 2,beh di strada non ne ho fatta molta,circa 500km(nello stesso periodo ho usato più il WR,oltre 1000km)posso cmq dire lo stesso di essere molto soddisfatto delle nuove Pirelli,ti danno molta sicurezza,l'anteriore in entrata di curva ti porta a scendere senza pericoli e il posteriore in uscita anche aprendo presto,per esempio sulle rotonde,accompagna bene la moto fuori,io non sono un gran manico,semmai il contrario,ma con queste "scarpe"sono sicuro di riuscire a portare meglio la moto,non vedo l'ora di salire per le mie amate Dolomiti,il mio consiglio è,quando sarà ora,di tenerle in considerazione per il tuo Ducati,visto anche che stiamo parlando di moto con il motore dal comportamento molto simile
Ciao da Nicola(scrubs)
Grazie Nicola,lo terrò in considerazione quando sarà l'ora di cambiar "scarpe"! Purtroppo è amaro constatare come altrove (in Germania ma non solo) non sappiano nemmeno di cosa parliamo. A volte vedi su internet delle special con cerchi e gomme da paura e regolarmente omologate! Il mio amico col Gamma non sai quanto ci si incazzi a vedere altre moto come la sua allestite come 500 Gp!
RispondiElimina