Sono tempi duri, difficile parlare di motori quando la terra dei motori per antonomasia trema sotto le scosse di un terremoto che ha provocato vittime e danni.
Le catastrofi naturali non hanno colpe e responsabilità, mentre tutto ciò che contorna questi tragici eventi ne ha eccome.
Non riesco a mantenere un sereno distacco dalle notizie locali e nazionali.
Tra catastrofi naturali, incurie, corruzione, speculazioni, crisi economica , cattiva politica e imbarbarimento generale non è facile scrivere un post che parli di motociclette, uno dei simboli di libertà e spensieratezza che nella terra dei motori ha sempre avuto la sua base più fertile.
La gente comune, quella di cui faccio orgogliosamente parte, mi pare in generale sbigottita, incredula, a tratti rassegnata.
Domani è festa nazionale, più ricorrenza che festa nel senso del termine.
Io lavorerò e di questo non mi lamento affatto, se guardandomi attorno lo scenario appare desolatamente impoverito e falcidiato da crisi e tragici eventi.
Col cuore sarò vicino a chi ha perso una persona cara, chi il lavoro, a tutti coloro che non sanno più a che santo votarsi.
Questo sarà il modo in cui idealmente festeggerò la nostra Repubblica.
La sobrietà tanto invocata è quella di chi tutti i giorni si rimbocca le maniche, paga le tasse, le accise, subisce e si vede costretto a sopportare i tanti sprechi della casta.
Coraggio amici emiliano-romagnoli. Siamo con voi.
Come noi liguri alle prese con le alluvioni ce la farete.
venerdì 1 giugno 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento